SpirΓ² il vento rosso,
tagliente di superstizione
e credenze sporche.
Rivendicava antichi quesiti ingarbugliati
tergiversiamo,
abbattendone poltiglie dissapori.
Fiori di loto
e lacrime d’orchidee
fu l’abbraccio,
soavi parole
e rari caldi baci
sottovoce, sguarniti,
il viso poggiato amabilmente
sullo sterno.
Profumi d’Oriente
inebriarono
l’aspra torbida
attesa,
un tormento polveroso
di caducitΓ
a un presente
imprigionato di melanconia,
sebbene catene illusorie
fra branchi di bestie
insanguinate.
Una donna verrΓ sacrificata
per non aver commesso.
Giudizi caustici
di basso mobilìo
pronunziati
da solerti baratti,
il prezzo dell’onestΓ .
Finalmente.