Accosta i tuoi esili
respiri
sul mio petto dolorante,
guardandoci dalla pressanteΒ fatica
di una vecchia menzogna.
Dai tuoi avventurosi
cimeli d’aria
accenderΓ² lampioni
su rime infuocate
e voglie illibate.
Lasciami una volta ancora
le tue dita,
schiudendo in passi stretti
la pioggia
delle notti di sete nude e preziose
e inconfessabili vittorie.
Sguardi supini,
selvatici umori
oltre la siepe.