E leggera mi posai
sul tuo amabile cuore.
Superba condizione
di altalenanti
allucinazioni.
Sintanto la via
si muti in carne
da giuoco
sprezzanti sinuose
dinamiche e catene.
Vortici sublimi
di danze esistenziali,
rimembranze di vicissitudini
dal copione giΓ segnato
a ferro e ghiaccio
anch’egli fu fuoco.
In epoche recondite
di veri sentimenti
e placidi sguardi
vivi. La morte.
E chiesi ad un immobile
riflesso privo
di dimensionalitΓ .
Sei, soltanto dovresti.
Neanche la tua immagine
si desta a comprensioni
umane. Rimbalzi
di riflessi forse
troveranno il caldo
feroce della vita.
La via Γ© chiusa.