La corda d’armonie
dimezzava
le distanze,
trasporto divino
diretto a fianchi vanitose caviglie
e rosa rossa
tra capelli disordinati.
Incalzanti vibrazioni
altisonanti,
scrutando da tende velate
labbra che mai tentaron incendi.
I rintocchi di un campanile
invenzione di onde
di civiltΓ ,
lΓ sulle cime glassate,
amor mio,
ricordi i versanti?
Dove tramontava
l’esplosione incantata
di lamelle lunari,
vicissitudini d’indaco
e lillΓ ,
verso la prima stella
della notte.
IndugerΓ² sul capo
un fil di fiori gentili,
salutando la mia tribΓΉ,
un nodo deciso dietro la nuca
e bolle saponate intorno,
noi abitanti dei sette mari
e custodi di veritΓ
verso sonde interplanetarie,
destinazione libertΓ
cantandone la bellezza.
Miss Freedom.
Onniscienza solare
in sprazzi di metamorfismo.