Torbido pensiero
che s’accavalla
di incanti e speranze
e di soglie varcate
in istanze di battiti
a roghi celesti.
Risa e gentil cecitΓ
ripetute in pose
fra mormorii
di un destino imbarazzato,
sensibile ad assaggi
amari costellati
di mesti ritorni
e tardivi vicoli ciechi.
Neppur il suolo
pietrificato
d’incertezze
s’arrese,
trattenuto di lacci e ricordi vividi.
Gocce di lacrime
bagnavano
la prudenza degli albori
centellinando
aria taciturna,
laΒ barba d’argento
brillava su orizzonti
blu e selvaggi,
dietro di sΓ©
sorsi di laghi
perenni e tracce
di nevi fatue.
L’uno davanti
all’altra a desiderar
i respiri, bruciano
le labbra sudate
in vertigini,
spiriti eterni
si contaminano
per colorarsi
dei toni dell’universo.
Che sia purchΓ© sia. Amor.