Di una mattina
tremula all’alba,
il sole tirandosi
sull’aggraziato viso
l’umore, cristallino
di azzurre onde arcuate
dal destino mite
nel battito di Tirreno.
Il volo svelato indietreggiava
al brusco levarsi
del cinguettìo di orde
di cavalieri impavidi.
Arazzi di seta blu
esotici motivi,
la mattina oscilla
accendendone i silenzi
in calcestruzzo,
un tavolo di pruno
intarsiato di rilevanti
preziositΓ dal sorriso
paralizzante.
Profumi misti
di carne selvatica
e orchidee ammiccanti
in davanzali sull’oltretomba,
distese indietreggianti
di oppressione meschinitΓ
e illusorie ubriacature,
la morsa della pazienza
di chi giΓ vede,
lupi,
ritagli confusi di carta,
rende l’amor cieco.
Amore, se Γ© di amor,
o di bugia anch’esso?
Templi di giada bianchi
fra terre nere di petrolio.