La luce fioca ingrandisce
la polvere sedimentata,
la scia di un dito
esalta il contrasto.
Imprigionata l’attesa
tra umidi pensieri
risuonanti trasmissioni
a tubo catodico,
la testa fuorviata fissa
verso il Grande Nord,
di schiena catene di scempi
orrori viscerali,
buio espirato dal soffio di scheletri.
ProfonditΓ .
Risuona nella cassa
dell’anima
uno spazio decorato
fra distanze mietute,
inarrivabili,
la straziante faglia
dove il cavallo mutΓ²
andatura maestosamente
lasciΓ² immobili
deserti ribollenti
di sottili fil di fumo,
sterpaglie
dell’ultimo avamposto
colonizzato.
Reciso l’ultimo grido di libertΓ ,
di un’armonia commovente
l’orchestra di silenzi mattutini.
Bang!
Brucia
fra i dannati.