Fluide carovane dei sensi
fra carsi aridi e rossi
striati di brulle pietre
vacillano al calzar
di maschere ricamate.
Attendono dragoni
dal destino caducifoglie
di religiosa attesa,
impera la morsa
del sopraggiungere
di spazi senza voce,
richiami non uditi,
profondi abissi
un tempo vicinanze.
La baia della memoria
perpetua dissapori e fratture
cullati da divina maestosa
amorevolezza.
Candidi abbracci
tramutati in dita
giunte, leggere, mute.
Precipito di vertigine,
mi dimeno nella strettoia.
Responsabilmente spettatrice.
Un libro posato sulla nostalgia
di meraviglie che non vedrΓ².
Sfiorami. Un passo alla volta.
Fino alle labbra.