Una manciata di terra senese
rammendava gli attimi,
merletti d’ombre
in amaro disincanto.
Soave
pulsavi
nel glaciale epilogo
d’aride armonie
a fiato.
Le torbide mani
accompagnavano
il lento
fluido distacco
verso mari
incastonati.
Alla deriva islandese
un pianoforte
carezzรฒ
le vibranti corde
del dolore,
il pallore di un canto
selvatico.
Assopita in accordi di fiele
brulicante di vita,
ai piedi di pendici
maestose
e duri profili
dall’estro nostalgico.
Un sibilo
dai toni pastello
sollevava
briciole d’Oceano,
ad occhi chiusi
per udire l’eco
d’un battito di volo.