ร il silenzio assordante a rendere il centro di Roma cosรฌ irreale, agli occhi di chi lo ha conosciuto vitale.ย Era piรน di un anno che non approdavo qui, tra lโAltare della Patria e il Pantheon. Ricordo minuziosamente tutte le atmosfere scattate quando la parte piรน antica della cittร pulsava.
E ora attorno a me desolazione. Mi sento straniera, spaesata, come se questi luoghi non mi fossero mai appartenuti realmente.
Un tiepido sorriso di una madre con la figlia rendono meno estraniante questa condizione. Sospesa.
Dove รจ finita lโumanitร in questo deserto spettrale.
Un tempo sedevo a quei tavoli con una coppia di amici inglesi, il Pantheon pullulava di turisti.
La guerra contro la pandemia non รจ terminata.
Lโimpatto del Covid รจ stato devastante, ci ha confinati nelle nostre case lasciando dietro di sรฉ strade vuote e barriere insormontabili tra noi e il mondo. La vita urbana sembra assopita. Sono stati ridisegnati tutti gli agglomerati urbani attraverso la segnaletica, che impone percorsi da seguire e distanze da mantenere. Dimentichiamoci dei nuovi amori, possiamo solo immaginare i sorrisi celati sotto le mascherine e sperare che i nostri cari sopravvivano a tutte le ondate anomale che ci sballottano nostro malgrado.
Roma senza turisti manca dellโanima che lโha contraddistinta da secoli, ha perso quel lampo di eternitร negli occhi meravigliati dei forestieri che ne rimangono incantati. In fondo i Romani sono troppo presi dalla quotidianitร e dai problemi che si trascinano di giunta in giunta, come passandosi un testimone indesiderato. Si sopravvive tra lโindolenza dellโimmondizia ancora irresponsabilmente lasciata in terra, i nostri commercianti e artigiani in sofferenza, mezzi pubblici sovraffollati, come in una pentola a pressione sociale pronta a esplodere. Il traffico rimane un lontano ricordo. Abbiamo perso le nostre abitudini, la piรน semplice tra tutte il caffรจ al bar con amici, senza contarci e privi di restrizioni. Le limitazioni, poi, diciamocelo: ci rendono ancora piรน impacciati, non bastasse uscire di casa bardati e dimenticando puntualmente i nuovi oggetti da portare con sรฉ o il colore dellโarea in cui si vive. Chiavi, cellulare, mascherina, gel disinfettante, zona rossa, zona gialla, zona arancione.
Cosรฌ il centro storico rimane abbandonato, privato dei suoi amanti provenienti da tutto il mondo che sanno cogliere il senso delle sue bellezze. E i suoi cittadini resistono tra il lavoro remoto e la speranza di tornare a vivere nel pieno delle proprie facoltร . Roma rappresenta la realtร pandemica meglio di qualsiasi altra cittร , dando quel tocco di profonditร alle sue rovine.ย Con un occhio rivolto al passato e uno al futuro.
Nel frattempo vale la pena godere di tanta grazia che secoli di storia ci offrono. Unโoccasione irripetibile. Anche per riprogettare le nostre cittร considerando lโaria pulita e il costo della vita piรน ragionevole.