it-eSalon
Γ trascorso piΓΉ di un anno dalla carcerazione preventiva dello studente egiziano dellβUniversitΓ di Bologna, ma ancora assistiamo a rinvii.
Β
Non cβΓ¨ via dβuscita per Patrick George Zaki, lo studente del master universitario in studi di genere presso lβUniversitΓ di Bologna, in passato molto attivo nelle questioni sui diritti umani. Appena sceso allβaeroporto del Cairo per riabbracciare la famiglia, lo scorso febbraio del 2020 Γ¨ stato arrestato con pesanti accuse: da minacciare la sicurezza nazionale a fare propaganda per il terrorismo. Da allora, tra torture riportate dal suo avvocato e mancate udienze, Γ¨ stato trattenuto nel carcere prima di Talkha poi di Mansure infine a quello di Tora, per oltre un anno, con udienze rimandate di volta in volta. Si allunga cosΓ¬ la detenzione cautelare, e secondo una stima di Amnesty International, la legge egiziana potrebbe prevedere fino ai due anni senza condanna definitiva.
Β
La mobilitazione del mondo della politica
Dopo una lunga trafila di petizioni tra cui Change.org e Amnesty, interrogazioni arrivate anche al Parlamento europeo, la concessione della cittadinanza italiana, per operare una protezione consolareal 29enne ricercatore egiziano, Γ¨ passata al Senato, con 208 sΓ¬ e 33 astenuti. Tra gli astenuti i senatori di Fratelli dβItalia. La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta allβOlocausto, si Γ¨ mobilitata da Milano per la votazione, difendendo la libertΓ e solidarizzando con lui in quanto detenuto da innocente. A distanza di due giorni il premier Mario Draghi aggiusta il tiro, probabilmente a seguito di tensioni e ritorsioni dopo la sua esposizione al Sofa-gate, scaricando la responsabilitΓ decisionale sul Parlamento.
Patrick Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per alcuni post su Facebook.
Β
Le analogie con il caso Regeni
Lβavvocato riporta che lβattivista sia stato torturato con elettroshock e malmenato, ricordando un caso analogo, quello di Giulio Regeni, finito con la sua morte. Il ricercatore di Cambridge era in Egitto per il dottorato, e a seguito del suo rapimento fu ritrovato cadavere nei pressi di un carcere dei servizi segreti, torturato a tal punto da essere irriconoscibile perfino alla madre. Questa brusca impennata di violenze e sparizioni sistematiche vengono registrate nel regime di al-Sisi, salito al potere dopo il Colpo di Stato del 2013, con negazioni dei diritti umani, sebbene la minoranza copta lo consideri un argine contro il fondamentalismo. LβEgitto nel 2020, secondo il monitoraggio annuale di Reporter Senza Frontiere, Γ¨ il terzo paese al mondo per detenzione di giornalisti. Al primo posto la Cina, seguita dallβArabia Saudita. Quel che rimane del caso Regeni Γ¨ un imbarazzante insabbiamento e lβatteggiamento poco cooperativo del governo egiziano.
Β
Gli effetti della cittadinanza italiana
Riconoscere Patrick Zaki cittadino della collettivitΓ italiana Γ¨ un gesto intriso di un forte senso umanitario, sebbene ci sia da chiedersi quali reali effetti potrΓ avere, se in corso dβopera potrΓ prevalere il nuovo status legale oppure si assisterΓ a unβazione diplomatica dal peso specifico limitato, come nel caso Regeni, che potrebbe risultare inefficace nel breve termine. Ad ogni modo, lβunica soluzione che attualmente si prospetta Γ¨ quella di resistere.
La sedia mancante per Ursula von der Leyen ha messo in risalto la condotta dei turchi nei riguardi delle donne.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel hanno incontrato martedΓ¬ ad Ankara lβattuale presidente turco Recep Tayyip ErdoΔan, per tentare di mitigare le tensioni dopo un burrascoso periodo. Solo due sedie disponibili non hanno permesso alla presidente di ricevere lo stesso trattamento riservato a Charles Michel e al sultano, mettendo nellβimbarazzo i valori su cui si fonda lβUnione stessa.
Le tensioni tra E.U. e Turchia
Sul tavolo le questioni scottanti del comportamento nei confronti dei migranti, dellβintervento turco in Siria e di alcune incursioni in territori greci e ciprioti. Non in ultimo la deriva autoritaria turca, che dopo il golpe del 15 luglio 2016 ha portato alle sbarre oppositori ma anche giornalisti, chiudendo i media e controllando il traffico della rete, a tal punto da negare uno stato di diritto. Una Turchia alle porte dellβUnione, che nel 2005 si candidΓ² per entrare nellβalleanza e che ora sembra sempre piΓΉ distante e alla ricerca di nuove intese in Medio Oriente. Lβintenzione era quella di uscire da unβimpasse cercando di riprendere un dialogo basato su interessi condivisi. La von der Leyen ha deciso di proseguire lβincontro sedendosi su un sofΓ distante dai suoi interlocutori, decidendo di non dare prioritΓ al protocollo. Una riunione di oltre tre ore che ha sollevato molte critiche sul trattamento riservato alle donne nel paese turco, soprattutto dopo la recente uscita di scena dalla convenzione contro la violenza sulle donne. Erdogan ammicca sempre piΓΉ ai conservatori mentre il paese affonda in una crisi economica profonda con la lira che negli ultimi dieci anni ha perso lβ80% del suo peso specifico, e i consensi precipitano.
Il sofa-gate tra imbarazzo e vergogna
Il sofa-gate prende le tinte della grossolanitΓ diplomatica entro la quale al centro si consuma la scena dei due presidenti, quello turco e quello del Consiglio europeo, entrambi vicini e lei cosΓ¬ distante dallβambientazione principale, al pari del ministro degli affari esteri turco Mevlut Cavusoglu, seduto frontalmente in un divano come quello in cui la presidente ha dovuto ripiegare dopo che i due signori erano giΓ accomodati. Differenti vedute tra i paesi e ricordando la paritΓ di rango nellβE.U. tra Ursula von der Leyen e Charles Michel, Γ¨ partito su Twitter lβhashtag #GiveHerASeat.
Michel in un post pubblico su Facebook si difende, facendo rilevare la sua intenzione a non voler far precipitare la situazione giΓ compromessa.
Errore di protocollo o sgarbo, entrambi i casi sono deplorevoli, soprattutto in un paese che conta circa il 40% delle sue donne vittime di violenza proprio dal partner almeno una volta nella vita. La realtΓ supera lβoffesa.
Le piante svolgono un importante compito nel nostro ecosistema. Un albero riesce ad assorbire ogni anno fino 150 kg di CO2, migliorando quindi la qualitΓ dellβaria nelle nostre cittΓ ormai caratterizzate da alti livelli di inquinamento. Ci vengono in aiuto per filtrare il particolato nellβatmosfera e altra funzione considerevole Γ¨ lβabbassamento delle temperature durante la stagione estiva, soprattutto quando dalle nostre parti di mondo, lβafa e il caldo torrido attanagliano gli agglomerati urbani. Le loro fronde creano ombre, di gran lunga piΓΉ gradevoli di sostare a pieno sole sopra lβasfalto bollente. Quando la temperatura esterna Γ¨ di 34Β° quella dellβasfalto tocca gli 85Β°, e a temperature ed esposizione solari maggiori le emissioni aumentano esponenzialmente, con significativo aumento della mortalitΓ . Le piante inoltre attenuano lβimpatto dei violenti nubifragi che stanno creando molti problemi alle nostre cittΓ .
In definitiva il paesaggio urbano sta perdendo la sua peculiaritΓ territoriale. I pini marittimi, che un tempo descrivevano la campagna romana, oggigiorno sono diventati i nemici pubblici, per via delle loro radici superficiali che deformano il manto stradale, sebbene anche qui siano state inventate e talvolta applicate soluzione innovative. Lβabbattimento degli alberi Γ¨ un lungo percorso che viene da anni di mancata manutenzione e cura degli stessi, portandoli alla fragilitΓ e al dissesto viario. In diversi paesi corrono ai ripari trattando i tronchi con calce idrata, quindi altre iniziative sono perseguibili.
Β
Γ anche frequente incontrare a Roma piante capitozzate, con lβintento di risparmiare su interventi che andrebbero realizzati annualmente. In precario equilibrio tra rovine di pregio e il rozzo contemporaneo, il panorama delle periferie somiglia sempre piΓΉ a un cimitero di elefanti.
Β
AldilΓ delle molte ragioni per non costruire cittΓ grigie e desertiche e rendere un territorio completamente antropizzato, il nostro comportamento su questo pianeta Γ¨ quello di un banale profittatore miope. Siamo alla stregua di una specie parassitica che tendenzialmente vorrebbe sfruttare le risorse naturali illimitatamente, e lβimpatto del nostro antropocentrismo Γ¨ distruttivo e portato allβestinzione della specie stessa. Nel frattempo possiamo solo immaginare quel che rimane della via della Stazione di Ostia Antica, un tempo popolata da una caratteristica strada alberata composta da pini secolari. O ricordare quella strage di pini a via di San Gregorio, crocevia tra il Circo Massimo e il Colosseo e le adiacenti aree archeologiche. Chiedendoci se la bellezza ne fosse valsa la pena.Β
Γ il silenzio assordante a rendere il centro di Roma cosΓ¬ irreale, agli occhi di chi lo ha conosciuto vitale.Β Era piΓΉ di un anno che non approdavo qui, tra lβAltare della Patria e il Pantheon. Ricordo minuziosamente tutte le atmosfere scattate quando la parte piΓΉ antica della cittΓ pulsava.
E ora attorno a me desolazione. Mi sento straniera, spaesata, come se questi luoghi non mi fossero mai appartenuti realmente.
Un tiepido sorriso di una madre con la figlia rendono meno estraniante questa condizione. Sospesa.
Dove Γ¨ finita lβumanitΓ in questo deserto spettrale.
Un tempo sedevo a quei tavoli con una coppia di amici inglesi, il Pantheon pullulava di turisti.
La guerra contro la pandemia non Γ¨ terminata.
Lβimpatto del Covid Γ¨ stato devastante, ci ha confinati nelle nostre case lasciando dietro di sΓ© strade vuote e barriere insormontabili tra noi e il mondo. La vita urbana sembra assopita. Sono stati ridisegnati tutti gli agglomerati urbani attraverso la segnaletica, che impone percorsi da seguire e distanze da mantenere. Dimentichiamoci dei nuovi amori, possiamo solo immaginare i sorrisi celati sotto le mascherine e sperare che i nostri cari sopravvivano a tutte le ondate anomale che ci sballottano nostro malgrado.
Roma senza turisti manca dellβanima che lβha contraddistinta da secoli, ha perso quel lampo di eternitΓ negli occhi meravigliati dei forestieri che ne rimangono incantati. In fondo i Romani sono troppo presi dalla quotidianitΓ e dai problemi che si trascinano di giunta in giunta, come passandosi un testimone indesiderato. Si sopravvive tra lβindolenza dellβimmondizia ancora irresponsabilmente lasciata in terra, i nostri commercianti e artigiani in sofferenza, mezzi pubblici sovraffollati, come in una pentola a pressione sociale pronta a esplodere. Il traffico rimane un lontano ricordo. Abbiamo perso le nostre abitudini, la piΓΉ semplice tra tutte il caffΓ¨ al bar con amici, senza contarci e privi di restrizioni. Le limitazioni, poi, diciamocelo: ci rendono ancora piΓΉ impacciati, non bastasse uscire di casa bardati e dimenticando puntualmente i nuovi oggetti da portare con sΓ© o il colore dellβarea in cui si vive. Chiavi, cellulare, mascherina, gel disinfettante, zona rossa, zona gialla, zona arancione.
Così il centro storico rimane abbandonato, privato dei suoi amanti provenienti da tutto il mondo che sanno cogliere il senso delle sue bellezze. E i suoi cittadini resistono tra il lavoro remoto e la speranza di tornare a vivere nel pieno delle proprie facoltà . Roma rappresenta la realtà pandemica meglio di qualsiasi altra città , dando quel tocco di profondità alle sue rovine. Con un occhio rivolto al passato e uno al futuro.
Nel frattempo vale la pena godere di tanta grazia che secoli di storia ci offrono. Unβoccasione irripetibile. Anche per riprogettare le nostre cittΓ considerando lβaria pulita e il costo della vita piΓΉ ragionevole.
Il Covid-19 ha colpito duramente i settori delle arti e della cultura, portando lβintero sistema sullβorlo del collasso. Un anno di cancellazioni e chiusure nel complesso, che ha indebolito la partecipazione alla programmazione culturale, soprattutto per quanto riguarda il teatro, il cinema e le produzioni.
La questione Γ¨ anche la dignitΓ del lavoro, garantita solamente per quelli che risultano dipendenti e che possono aderire agli ammortizzatori sociali come la Cig. In Italia i lavoratori del settore sono per il 46% autonomi, spesso precari e con professionalitΓ altamente qualificate e difficilmente ricollocabili in altri ambiti. LβattivitΓ delle imprese Γ¨ stata significativamente ridimensionata, assistendo a un calo dei ricavi. Altro impatto negativo Γ¨ sulle comunitΓ , che ne hanno risentito dal punto di vista sociale e della vitalitΓ dei centri. Parte del problema rimane inoltre il distanziamento fisico, che accompagnerΓ la pandemia per altro tempo, con ingressi contingentati e offerta ridotta. Effetti rovinosi che hanno visto chiudere i battenti degli storici Salone Margherita e il Teatro dellβAngelo di Roma. Nulla sono valsi gli appelli di solidarietΓ . Per non parlare del celebre β21 Clubβ di New York oltreoceano, frequentato da noti come Ernest Hemingway. Il mondo della cultura piange i suoi figli non sopravvissuti al bollettino di guerra quotidiano, che ha visto negli USA piΓΉ morti della seconda guerra mondiale. Γ stato un anno insolito quello del 2020, dai tratti di unβesperienza di grande sacrificio collettivo e con i botteghini chiusi, confini regionali asserragliati e lockdown a intermittenza. Lβattesa del vaccino Γ¨ una convivenza a lungo termine che dipinge le nostre cittΓ piΓΉ vuote e assopite.
Alcuni fornitori pubblici hanno fronteggiato lβemergenza proponendo soluzioni online di fruizione di contenuti culturali. Sono venute incontro le nuove tecnologie e lβinnovazione. Pompei ha dedicato sei episodi di podcast giornalistici alla cittΓ viva, che tengono alta lβattenzione sugli scavi del Parco Archeologico attraverso le storie di universitari, archeologi, scrittori, artisti. Stessa scelta del medium per OGR di Torino e le Open Sessions. Quattro rubriche e appuntamenti online che comprendono anche video interviste.
Per chi voglia cimentarsi nellβemozione di un tour virtuale alla scoperta di collezioni dβarte, gli Uffizi di Firenze hanno messo a disposizione le proprie bellezze in quattro storie e 156 voci da approfondire, aprendo inoltre un database iconografico. Stessa offerta viene proposta dai Musei Vaticani in Roma, in cui si puΓ² godere online dellβinterezza delle sue stanze, in modalitΓ classica a 360Β° o VR.
Notabile anche lβimpegno di gruppi e associazioni che si sono dati appuntamento in eventi dal vivo e videoconferenze mediante gli ultimi applicativi in fatto di riunioni in Cloud, mantenendo i rapporti a distanza e cercando di rilanciare le attivitΓ e i seminari in altro modo. La cultura abbraccia il digitale, e il patrimonio da scoprire o gli eventi da assaporare vengono incontro al fruitore, seduto comodamente sul divano di casa propria. E chi proprio non riesce a conformarsi allo schermo, il teatro va in scena a domicilio. Questa lβoriginale iniziativa di UnitΓ di Soccorso CreativitΓ Artistica: attori fattorini che, anzichΓ© consegnare il cibo, portano a chi lo desidera pillole di teatro. E forse una boccata di ossigeno a chi sente la mancanza di platee e poltrone rosse. Nellβattesa del risveglio del nostro patrimonio creativo e del sistema produttivo culturale nazionale.
La filosofia della pittura della Scaglione si nutre del suo stesso mondo trascendentale ma per arrivare alle riflessioni e ai concetti di carattere universale. Le pennellate decise, il cromatismo vivido non mediano la travagliata dimensione dialettica del finito nellβinfinito. Il mezzo di esprimere la storia romanzata del suo spirito non Γ¨ di certo la consueta tecnica accademica pittorica. Le sue tele a olio nella sezione βFrammenti dβIstintoβ non sono serene armonie tra la realtΓ e la ragione. Si respirano intense forme e colori incombenti, senza pace, nellβimmediatezza piΓΉ sagace e veritiera della sua tecnica di peculiare resa, quasi surrealistica nellβintento.
La dimensione epica dellβIdea quotidiana, che tanti eleganti stili pittorici la figurano nella tradizione contemporanea, in Scaglione privilegia la quarta dimensione in un piacevole incanto spaziotemporale. Lβodio Γ¨ titubante sopraffazione dellβAmore, le sue visioni ricompongono schegge di mistero e leggende, e il fascino dellβera del digitale accomuna tutti i suoi quadri apparentemente frammenti di globalitΓ della psiche dei tempi moderni.
Β
Una voce dal coro chiede di uscire da questi deliranti automatismi mentali (quadro: Liberatemi!), supplica e invoca la liberazione mentre fiamme furibonde disegnano luoghi dβombra decisamente reali. Siamo esseri ritratti nella nostra nuda animalitΓ e profondamente interessanti, ma catturati dalla voragine dei nostri tempi. Esseri alla fine del nostro viaggio interiore mestamente modellabili, incredibilmente senza la forma di ciΓ² che conveniamo.
Β
Personale a Roma, con pubblicazione di catalogo: βAntonella Scaglione LβOPERA PITTORICAβΒ ISBN 978-88-904900-1-9, curatore Cecilia Paolini, editore One Network Experience, Napoli 2010, dal 18/04/2010 al 02/05/2010.